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L'ARCICONFRATERNITA DI S. M. GRECA E LA PROCESSIONE DELLA PIETA'

 

 

 

Nel 1710, nominato rettore della chiesa di Santa Maria Greca,Don Domenico Candido, sentendo il bisogno di diffondere il culto della nostra protettrice “Santa Maria Greca",pensò di istituire una confratemita laicale con il titolo di Confraternita Santa Maria Greca.Questa,nata l'8 febbraio 1712,ha avuto da sempre l`obbligo di mantenere vive le principali funzioni religiose legate al culto della Madonna Greca.

ln seguito a varie vicende,dopo circa 162 anni si estinse. ll 17 maggio 1874, per volontà dell`Arcivescovo Mons. Giuseppe dei Bianchi Dottula ,il sodalizio venne ripristinato con grande solennità e intitolato "Arci-confraternita Santa Maria Greca”, che ebbe il diritto di inalberare il doppio stendardo nelle pubbliche processioni. Molte furono le donazioni dei confratelli iscritti.

L`Arciconfratemita nacque con l`obbligo di sostenere le varie funzioni religiose e finanziare le solennità in onore della Madonna Greca. A partire dal 1890,dopo una controversia con la Confraternita di San Giuseppe di cui si ignorano ancora oggi i precisi motivi L”Arciconfratenita Santa Maria Greca assunse anche l`obbligo di uscire in processione il Giovedì Santo. Venne fatta realizzare,quindi, la statua della Pietà in cartapesta e legno policromo,portata in processione prima il Giovedi Santo, poi, dopo i primi anni `70. nelle prime ore del Sabato Santo.

 

Il testo e' tratto da un articolo di Tiziana Di Gravina pubblicato sulle pagine de LO STRADONE

 

 

 

LA CONFRATERNITA DI S. GIUSEPPE E LE PROCESSIONI DELL'ADDOLORATA E DEI MISTERI


 

La Confraternita di San Giuseppe è nata intorno al 1630 in seguito all’assenso fornito dall’allora Arcivescovo al desiderio di alcuni sacerdoti, chierici e secolari nobili coratini di erigere una Congregazione in onore di San Giuseppe e di edificare una chiesa da dedicare allo stesso santo. La chiesetta eretta, con il titolo di San Giuseppe, fuori le mura della città, e precisamente nel luogo detto volgarmente Vaglio, corrisponde alla navata centrale dell’attuale chiesa sita in Piazza Simon Bolivar.

Il 19 marzo di ogni anno, giorno in cui la Chiesa festeggia la solennità di San Giuseppe, la confraternita festeggia il suo santo patrono partecipando alla celebrazione eucaristica nell’omonima parrocchia dove, per l’occasione, viene esposta alla venerazione dei fedeli la statua settecentesca del santo. La confraternita si impegna nella partecipazione alle processioni del Corpus Domini, del Santo Patrono della città di Corato (San Cataldo), del Venerdì Santo e di ogni altra processione stabilita dal regolamento interno, per ultimo quella del 15 settembre in onore della Beata Vergine Maria Addolorata, divenuta da poco festa parrocchiale della Parrocchia di San Giuseppe.

L’abito confraternale è così composto: camice bianco lungo fin quasi alla caviglia, cingolo azzurro, tracolla damascata azzurra con bordo giallo contenente l’effige di San Giuseppe, medaglione con l’icona argentea di San Giuseppe appeso ad un cordone azzurro, fiocco azzurro, guanti bianchi. Solo ed esclusivamente in occasione del Venerdì Santo, e quindi durante le processioni penitenziali di Maria SS. Addolorata e dei SS. Misteri, si aggiungono anche la buffa bianca (meglio conosciuta col nome di “pappafico”), il fiocco nero e i guanti neri. La buffa, in particolare, è un tipico segno penitenziale e, per tale motivo, viene usata solo durante le processioni del Venerdì Santo e viene abbassata dai confratelli, in modo da coprire interamente il loro volto, durante il trasporto a spalla delle statue.

Inoltre la Confraternita di San Giuseppe, unitamente alla Confraternita del Carmine, è addetta al trasporto a spalla della statua lignea e argentea del Santo Patrono della città e partecipa in abiti confraternali, col suo Direttivo, alle messe pontificali in onore del Santo Patrono che si svolgono l’8 marzo, il 10 maggio e ad agosto (solitamente la terza domenica) di ogni anno.